lunedì 14 settembre 2020

La terra d'autunno

Settembre.
Te ne accorgi dal tono caldo della luce, dalle ombre che si allungano, mentre le giornate si accorciano in un soffio. Non se ne sono ancora accorte le zanzare, invece, che attendono assatanate al cancelletto d’ingresso.
Alcuni dei lotti sono già liberi e inzio a zappettare e rastrellare per dare aria al terreno.Le piante di pomodori stanno seccando, ma sono ancora cariche di frutti che stanno maturando all’ultimo sole. Gli sbalzi termici tra giorno e notte e le bombe d’acqua di quest’ultimo periodo hanno fatto crepare la pelle di alcuni dei frutti (soprattutto dei pachino), ma nel complesso il raccolto è stato ottimo. La produzione di pomodori ci ha dato enormi soddisfazioni: gustosissimi da mangiare e abbiamo anche fatto diversi vasetti di salsa.
Le zucche stanno crescendo a vista d’occhio, le foglie sono verdi e sono comparsi i primi boccioli. Aspettiamo la comparsa dei frutti. Le prime piantine di verze, seminate a Ferragosto, sono sbucate. Il caldo non è più eccessivo e ho seminato anche gli spinaci (tipo America), che dopo una settimana hanno iniziato a far capolino.
Autunno significa riposo, i ritmi rallentano.
Ci si prepara all’inverno e, dopo, alla rinascita.


La novità di settembre è la compostiera: ne abbiamo trovata una di plastica (ok, i puristi del bio…) di dimensione adatta da mettere in un angolino dell’orto. L’idea di produrre da soli il compost per l’orto rispecchia in pieno la nostra filosofia di vita. Come sempre, non ci vuole fretta, anzi. Con calma, molta calma, i residui di rami, foglie, frutta e verdura diventeranno concime per la nostra terra…


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