Zappetta e sarchiello in mano, ripuliamo dalle erbacce, questi
ragazzacci un po’ indisciplinati ma alla fine simpatici. Ridisegniamo i
sentieri, mettiamo ordine nel cassone degli attrezzi. Un tocco
femminile, non c’è che dire.
Sul cosa piantare, non abbiamo grossi
dubbi: meglio partire con profilo basso. Qualche piantina di pomodoro,
gusti misti. Ciuffi di salanova riccia.
Cura quotidiana, finché le piantine non si rinforzano. Il tepore umido di questo inizio estate ci aiuta. Forse ci si mette anche un po’ di fortuna del principiante…
Con enorme soddisfazione, l’insalata si fa presto mangiare, croccante che è una meraviglia. I pomodori esplodono: le piantine crescono a vista d’occhio, i frutti fanno capolino, verdi, tondi.
Poi, che il sole faccia il suo effetto.
In attesa del raccolto, che si annuncia buono, guardiamo avanti: cosa seminare e trapiantare in autunno e inverno, come preparare la terra per la nuova stagione, come ottimizzare la rotazione delle colture. È un mondo che mi si apre davanti. Come tutti gli esperimenti, lo affronto con vivo interesse e curiosità.
E lì, c’è sempre anche lui.
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